Le collezioni archeologiche, numismatiche, paleontologiche e librarie sono particolarmente diffuse in Italia. Molto spesso non sono note per via delle vessazioni giudiziarie che i collezionisti temono. La realtà dovrebbe essere assai diversa per consentire che le stesse possano essere conosciute e fruite dagli studiosi. Ricordo un colloquio con il Generale Conforti, al tempo in cui aveva il Comando Generale dei Nuclei di tutela del patrimonio culturale dei Carabinieri, nel quale non esitava a ritenere opportuna una forma giuridica che favorisse la conoscenza di tutte le collezioni private italiane a fronte di una non procedibilità penale o civile nei confronti dei collezionisti.
‘Mettere in rete’ il collezionismo privato insieme a quello pubblico rappresenta, al momento, più che un sogno una grave mancanza per la cultura del Paese e per la conoscenza del patrimonio culturale. Ma su tale argomento sarà necessario ritornaci in modo adeguato e disteso.
Accanto a queste collezioni ne esistono molte altre che hanno inerenza con i beni culturali.
Vi sono collezioni etnoantropologiche, collezioni preistoriche e delle primitive civiltà, collezioni di manoscritti, autografi, carteggi e incunaboli, collezioni si stampe, incisioni e matrici, collezioni di carte geografiche e di spartiti musicali, collezioni di fotografie e pellicole, collezioni d’interesse militare riferite alla Prima Guerra o alla Seconda Guerra, collezioni di Militaria ed altre.
Un mondo culturale vario, interessante, di appassionati che hanno salvato e trasmesso sia la passione, sia i beni stessi.
Molte di queste collezioni diventano poi nel tempo collezioni pubbliche, per scelta dei privati possessori.
Ognuna di queste s’incontra o si scontra con il diritto dei beni culturali.
Ecco perché, in questa sezione, saranno pubblicati articoli per il blog dedicati ai diversi collezionismi ed ai rispettivi problemi giuridici che li riguardano.