In un processo penale di pochi anni fa un giovane e valente professionista, rappresentante dell’Amministrazione dello Stato italiano presso la sede del Parlamento Europeo a Bruxelles, dovette fare velocemente ritorno in Italia poiché la casa milanese dei genitori e la sua casa romana venivano sottoposte a perquisizione da Carabinieri del Nucleo TPC alla ricerca di reperti numismatici. Delinquente e ricettatore ?
No. Più banalmente durante una perquisizione avvenuta a mille chilometri di distanza nell’abitazione di una terza persona, sconosciuta all’indagato, i Carabinieri accertavano che il professionista aveva effettuato l’acquisto di una moneta proposta, tramite il sito ebay, da quel venditore. Dall’esecuzione del decreto di perquisizione delle due case furono sequestrate in una 31 monete antiche e nell’altra 10 monete antiche.
Perché partire da questa vicenda processuale per introdurre alla sezione di Numismatica del sito? Perché questa è la rischiosa realtà quotidiana nella quale sperano di non incappare i collezionisti numismatici.
Proseguiamo nella cronaca giudiziaria del fatto. Per il professionista, in sede processuale, furono chiamati a testimoni i compagni di classe della scuola elementare e la maestra del tempo i quali confermarono come l’imputato, da bambino, amasse la storia antica e come, orgoglioso, portasse in classe per farne mostra le monete antiche di cui la nonna gli faceva dono, dopo averle acquistate in un negozio di numismatica. Divenuto adulto il professionista poté comperare, con le proprie risorse, altre monete antiche tramite negozi specializzati o internet fino a raggiungere il numero di 41 monete, quelle sequestrate. Pagina da libro Cuore ?
Macché. Impietosa realtà processuale che si è chiusa con una sentenza assolutoria, passata in giudicato, per merito di un magistrato che ha riconosciuto come “non sono previste limitazioni assolute al possesso di beni culturali da parte del privato” e che “risulta lecito il possesso di beni acquistati presso rivenditori commerciali o collezionisti a meno che non vi sia la prova che i beni commercializzati provengano da uno scavo successivo al 1939 o non siano di provenienza illecita”.
Non può, anzi non deve, un collezionista numismatico essere legittimato nella sua passione umanistica da una sentenza di Tribunale. Deve poterla coltivare con serenità, sul mercato legale costituito dai negozi di professionisti, dalle case d’asta autorizzate, dai convegni numismatici, dagli scambi tra collezionisti, dall’acquisto tramite internet. Il settore numismatico non ha alcuna necessità di ricorrere al mercato clandestino per rifornirsi di reperti! In libera circolazione commerciale, sia in Italia che all’estero, vi è un numero di monete antiche assai maggiore rispetto alla quantità di reperti indicati nella sezione di Archeologia di questo sito. E’ indefinibile la quantità di materiale numismatico che proviene da un numero considerevole di collezioni sparse per l’intero mondo, vecchie, datate o più recenti.
L’Italia ha una tradizione di collezionismo numismatico antica e nobile, colta, fonte di pubblicistica scientifica ancora oggi riconosciuta ed apprezzata dai più insigni studiosi internazionali. Perché disperdere una storia umanistica di tale pregio in virtù di pregiudizi che spesso covano fra gli stessi soggetti, operanti nel settore pubblico della numismatica, con cui i privati vorrebbero cooperare ? Il diritto al collezionismo numismatico - in questa fase storica nella quale alcuni protagonisti pubblici, per come operano, per ciò che sostengono o scrivono, pare a volte che vogliano eliminarlo così come si debella una malattia - va tutelato sia quale patrimonio della tradizione umanistica italiana, sia quale concorso di cittadini alla promozione ed allo sviluppo della cultura (art. 9 Cost.).